Fashion

Può la biancheria intima passare per i copertoni delle auto? Per Pompea sì

Tutti conoscono Pompea, il marchio di calze nato a Mantova alla fine degli anni 90. Non tutti sanno, però, forse, che negli ultimi anni, il brand ha fatto passi importanti nella direzione della sostenibilità sia a livello corporate sia a livello di prodotto, come lo sviluppo della fibra riciclata Q-Nova by Fulgar o il cotone organico certificato GOTS. Negli ultimi mesi, poi, il brand ha lanciato collezioni sempre più sostenibili, come ad esempio la prima collezione di intimo realizzata con la fibra eco-friendly Blufibre®, ottenuta attraverso la rivalutazione di scarti post-consumer giunti a fine vita come gli pneumatici dismessi. Una fibra certificata, Blufibre®, che contribuisce a un risparmio di CO2 oltre a permettere di ridurre l’utilizzo di fonti fossili non rinnovabili, (rivalutando i rifiuti plastici che sono trasformati in prodotti ecologici).

La sostenibilità e il bodyshaming

Oltre a Blufibre®, Pompea ha lanciato qualche tempo fa una collaborazione con Giulia Accardi, influencer e attivista che da sempre sensibilizza l’opinione degli utenti social sul tema del body shaming. La collaborazione ha dato vita a Perfectly Imperfect, una collezione di lingerie confortevole in cui il vilato utilizzato è riciclato e tecnologico come Q-NOVA® by Fulgar un filato di nuova generazione abbinato alla fibra LYCRA® ADAPTIV.

(a cura di Gaiazoe, il lifestyle blog dedicato alla sostenibilità)

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