La sostenibilità nella moda si divide spesso in narrazioni: alcune raccontano di aziende e marchi che lo sono, altre di quelli che non lo sono, poi ci sono quelli che ci provano con tanta fatica, in altri ambiti ci sono quelli che ci provano perché lo chiede sempre di più il pubblico degli acquirenti, infine ci sono anche quelli che fingono perché la sostenibilità è etica e se non si possiede quest’ultima, la sostenibilità non può esistere (vedi il green washing).
Se non ci si ferma alle narrazioni, però, si possono trovare, in Italia, brand che puntano alla sostenibilità fin dalla loro fondazione. Come nel caso di +Three°°° un progetto alla forte impronta etico-sociale che ha il suo cuore in un upcycling creativo che punta a realizzare collezioni di borse e accessori sicuramente sostenibili visto che già il Dna di questo brand è sostenibile.
Lorenzo Braccialini è uno dei fondatori e vanta una lunga storia di expertise nel mondo dell’industria della moda, soprattutto per quanto concerne gli accessori e le borse. Nel 2020 ha acquistato AmazonLife, azienda creata dall’italiano Paolo del Pino e Guido Fienga (attualmente socio dello stesso Braccialini al 50%) che produce tele grazie allo sfruttamento del caucciù della Foresta Amazzonica e questo stesso materiale è diventato l’elemento costitutivo della prima collezione di borse +Three°°° (ndr il nome allude ai 3 gradi di riscaldamento globale che il nostro Pianeta potrebbe raggiungere nei prossimi anni come indicato da un rapporto delle United Nation Environment)
Gaiazoe ha intervistato Lorenzo Braccialini:
Perché dopo anni di esperienza nel mondo della moda, dell’accessorio e delle borse tradizionali ha deciso di orientarsi verso una linea sostenibile?
Perché oggi non è possibile non essere sostenibili soprattutto nella moda. E’ da un po’ che lavoriamo a questo marchio e stiamo costruendo, passo dopo passo, un brand che sia veramente portatore di valori sostenibili, innovativi e unici. Ad aprile abbiamo lanciato la prima collezione individuando 3 pilastri: materiali naturali, aspetto di riciclo e riuso ed etica. Nel riciclo e riuso c’è una parte di economia circolare e tecnologia. Le nostre capsule vengono lanciate ogni due/tre mesi. La Native, questo il nome della collezione, era interamente in caucciù ed è la collezione numero uno, molto semplice. Poi abbiamo lavorato ad altri 10 modelli dove abbiamo usato il poliestere recuperato dalla plastica grazie all’utilizzo dei tessuti Seaqual Yarn realizzati dal recupero delle bottiglie di plastica nei fondali marini. Questa collezione, la Wave, è uscita a luglio. Adesso abbiamo lanciato da poco la Mimethics una linea valorizzata dalle divise dell’esercito olandese.
Qual è il materiale utilizzato e perché è sostenibile?
In realtà usiamo più di un materiale. Abbiamo iniziato con il caucciù e abbiamo continuato con altri materiali che sono sempre frutto di riciclo, upcycling. E’ proprio questa la nostra caratteristica. Usare anche materiali diversi, non sempre lo stesso, purché sostenibili.
I materiali che usate, oltre a essere riciclati, sono anche riciclabili?
Assolutamente sì; il caucciù è, peraltro, anche biodegradabile. Gli altri materiali sono smaltibili in maniera corretta tagliando i pezzi di borsa. Questa è una operazione che può fare sia il consumatore finale sia noi, se ci viene spedito quando un prodotto arriva alla fine del suo ciclo di vita.

Quali sono le certificazioni che attestano la vostra vocazione sostenibile?
Abbiamo, innanzitutto Qima e Intertek per garantire le migliori condizioni di lavoro possibile per le nostre risorse. E poi abbiamo numerose Iso che abbiamo usato per la realizzazione della borsa Wave in poliestere riciclato che attesta per ogni singolo modello ed elemento che la costituiscono l’origine. Di fatto è stato certificato ogni singolo pezzo. Abbiamo all’interno della borsa un cartellino con un Qr code che consente di individuare la tracciabilità della borsa. Stiamo lavorando (e siamo i primi a farlo) per far sì che ogni singola collezione consenta di individuarne il ciclo di vita. A questo aggiungo che in futuro, questo perché ci vuole tempo e il passaggio è davvero complicato, vorremmo diventare una B Corp, tuttavia al momento stiamo anche lavorando per una compliance con le Nazioni Unite e diventare un partner ufficiale per un progetto speciale.
Quante collezioni realizzate durante l’anno?
Lanciamo le collezioni ogni 2/3 mesi perché vogliamo avere collezioni sul pronto visto che le vendiamo online e non vogliamo seguire le classiche collezioni. Fisicamente, al momento, siamo solo all’ Excelsior di Milano e di Roma.
(intervista a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)




