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Monteperdido, là dove la realtà non è quella che sembra

 

Prendete un’isolata valle dei Pirenei, aggiungete una comunità chiusa e malfidente e uniteli un microcosmo dal nome emblematico, Monterperdido, paese nel quale due bambine di unici anni, Ana e Lucia, scompaiono improvvisamente. E la tragedia è servita.

Quello che succede a cinque anni da questa sparizione è il cuore di “Monteperdido”, thriller claustrofobico di Agustin Martinez, edito da Rizzoli, che ha come protagonista l’agente Sara Campos, che, insieme al suo capo Santiago Bain, arriva da Madrid in paese per coadiuvare la polizia locale a scoprire come mai una delle due bambine, Ana, sia tornata mentre l’altra sia ancora dispersa.

Il compito è arduo: ricostruire il passato, trovare il colpevole e, soprattutto, cercare di destreggiarsi tra la riottosità degli abitanti di Monterperdido che, come una sorta di Twink Peaks in salsa spagnola, nascondono segreti, e non solo sospiri. Se la verità è destinata a venire a galla, il fitto intreccio di relazioni umane si candida ad accompagnare il lettore in un ginepraio di chiaroscuri tra i quali gli sarà difficile districarsi.

“Tutti abbiamo bisogno di un posto dove andare, anche se è un posto che ci distrugge. Anche se il mare che ci aspetta è un mar morto”.

“Monteperdido” è un libro che indugia tra il giallo e il romanzo psicologico, in cui la vicenda raccontata amplifica la complessa identità dei personaggi, a partire da Sara, donna tormentata e irrisolta, vittima di incubi inquietanti e spesso poco capace di reagire alla tensione, passando per i genitori delle bambine scomparse e arrivando agli abitanti del paese pronti a raccontare solo la loro versione della storia. Tra ostacoli e false piste, reticenze e omertà, si delinea una cornice umana oscura, la cui anima è il degno riflesso dell’asperità del territorio che la circonda.

Un romanzo che si legge rapidamente e la cui trama, ricca di particolari, invita a prendere parte attiva nel cercare di svelare un mistero dal quale, ogni volta, sembra più difficile trovare la luce.( Ursula Beretta)

 

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